
Problem solving e DSA una contraddizione solo apparente
Il Punto di Paola - Lugano, 24 agosto 2025, 14:26
Quasi sempre, quando si parla dei punti di forza più comuni nei profili delle persone con DSA, viene citata la capacità di problem solving. Ma allora, come mai molti studenti con DSA sono considerati deboli nella risoluzione di problemi matematici?

Prendiamo ad esempio uno studente dislessico che non mostra difficoltà nel calcolo, ma fatica nell’affrontare i problemi matematici. La conclusione più comune è: “ha difficoltà di problem solving”.
Ma attenzione: comprendere il testo di un problema e risolverlo sono due processi distinti, anche se strettamente collegati.
Esistono studenti che comprendono perfettamente il testo, ma non sanno impostare una soluzione: in questo caso, le competenze linguistiche e cognitive per la lettura sono presenti, ma non supportate da adeguate abilità logico-matematiche, di quantificazione o di organizzazione spazio-temporale.
Può accadere anche il contrario: uno studente dislessico può possedere buone capacità logiche e di ragionamento matematico, ma non riuscire a dimostrarle a causa della difficoltà nella comprensione del testo.
O ancora, un ragazzo disgrafico o con difficoltà visuo-spaziali potrebbe non riuscire a creare una rappresentazione chiara di un problema di geometria, compromettendo così l’intera fase di risoluzione.
La risoluzione di un problema matematico richiede diverse abilità: comprendere il testo, rappresentare la situazione, categorizzare il problema, pianificare una procedura risolutiva, monitorare l’esecuzione e valutare il risultato. È quindi essenziale capire in quale fase uno studente incontra ostacoli per intervenire in modo mirato.
Le difficoltà più comuni nei DSA includono: decodifica del testo, calcolo, pianificazione, uso del disegno, memoria di lavoro debole, difficoltà nel filtrare informazioni irrilevanti, scarsa revisione del lavoro.
Tuttavia, le persone con DSA spesso possiedono risorse cognitive preziose: pensiero divergente, capacità di trovare soluzioni originali, ragionamento spaziale sviluppato e visione d’insieme. Questi punti di forza, se riconosciuti e valorizzati, possono portare a risultati sorprendenti.
La chiave è andare oltre le difficoltà visibili, riconoscere la complessità del problem solving matematico, valorizzare i punti di forza che questi studenti possono mettere in campo e sostenerli con strategie adatte alle loro caratteristiche cognitive.