Ragazzi che “soffrono” di dislessia*

Il Punto di Paola - Lugano, 21 gennaio 2024, 11:05

Se c’è una frase che mi fa davvero arrabbiare è: “soffre di dislessia”. Eppure, se si fa una ricerca su google, escono 47.000 risultati. Ma davvero si soffre di dislessia? Alcuni dislessici non soffrono affatto e gli altri, quelli che un po’ soffrono davvero, lo fanno a causa della dislessia? Non è la dislessia che fa soffrire, ma l’ignoranza (intesa come mancanza di conoscenza) del mondo non dislessico.

Purtroppo, però, questa diffusa percezione di sofferenza coinvolge un po’ tutti gli adulti di riferimento, soprattutto i genitori.

Raramente mi è capitato di ricevere, per il primo colloquio conoscitivo, genitori sereni e tranquilli: quasi tutti manifestano un certo livello di preoccupazione a causa della diagnosi di DSA. Mi piacciono molto le pagine introduttive del libro “Diario di scuola” di Daniel Pennac, in cui l’autore descrive la preoccupazione di sua madre, ormai anziana, per lui, adulto, professore e scrittore. La mente senile di questa mamma rivive continuamente il sentimento, prevalente alcuni anni prima, rispetto a quel figlio con disturbi dell’apprendimento.

Vorrei dire ai genitori che i nostri figli percepiscono la nostra preoccupazione e, allora si, cominciano a soffrire.

E quindi qual è il rimedio? Secondo me è la fiducia in loro e nelle loro capacità, fiducia sincera e manifesta. Ditelo apertamente che non siete preoccupati per loro, e che siete certi che troveranno i loro obiettivi e la loro strada!

Recentemente ho letto un commento di un’operatrice che sosteneva che la sua esperienza darebbe speranza ai genitori. Io credo invece che la speranza di noi genitori siano proprio i nostri figli dislessici che non soffrono di dislessia ma, come dice un grande dislessico, Giacomo Cutrera, crescono e spaccano.


*In questo post si usa il termine dislessia per indicare tutti i DSA