Verificare le verifiche

Il Punto di Paola - Lugano, 24 marzo 2024, 12:20

Valutare la preparazione scolastica di studenti con DSA non è né facile né scontato e, se lo si fa in modo superficiale, si rischia di vedere lanterne dove ci sono lucciole. I due giovani dislessici che hanno animato la nostra serata, Giacomo Cutrera e Francesco Riva, ci hanno più volte comunicato questa sensazione di profonda ingiustizia nell’essere giudicati in modo completamente scorretto: pigri quando avevano studiato, indifferenti quando erano interessati.

Giovedì scorso ho partecipato alla conferenza “Prendere lucciole per lanterne” con un intervento intitolato “Verifichi le verifiche?”.

Entambi i titoli meritano due parole di spiegazione.

Valutare la preparazione scolastica di studenti con DSA non è né facile né scontato e, se lo si fa in modo superficiale, si rischia di vedere lanterne dove ci sono lucciole. I due giovani dislessici che hanno animato la nostra serata, Giacomo Cutrera e Francesco Riva, ci hanno più volte comunicato questa sensazione di profonda ingiustizia nell’essere giudicati in modo completamente scorretto: pigri quando avevano studiato, indifferenti quando erano interessati.

Giacomo, nel suo libro “Demone Bianco” scrive: “... lancio l’appello per far si che la disinformazione svanisca e che la valutazione di un dislessico non sia più lo sproloquio di una giustizia bendata, ma senza bilancia”.

E veniamo al tema del mio intervento: perchè verificare le verifiche?

Verificare è un verbo italiano che deriva dal latino, composto dalla parola “verus” e dal tema di facere. Dunque verificare significa letteralmente fare emergere la verità. Purtroppo spesso le verifiche scolastiche non si rivelano uno strumento idoneo a far emergere la verità sulla preparazione degli studenti, perché contengono barriere che lo impediscono. Queste barriere spesso non sono funzionali all’obiettivo della verifica e potrebbero essere facilmente rimosse, permettendo alla verità di manifestarsi.