Verifiche a crocette. A chi servono?

Il Punto di Paola - Lugano, 03 agosto 2025, 10:57

Mi scuso in anticipo perché anche questa settimana prendo ispirazione da uno dei miei figli: Elie. Forse è perché, in questi mesi estivi, quando tutti noi desideriamo un po’ di riposo, lo vedo invece approfittare di questo tempo per studiare e prepararsi per gli esami: la fatica non è ancora finita, ma ci siamo quasi!

Oggi riflettevo sulla modalità di esame, o di verifica, chiamata “a scelta multipla” o, più semplicemente, “a crocette”. In molti sono convinti che si tratti di una modalità più facile. Ma per chi? In generale, credo che gli studenti preparati, che hanno compreso bene la materia e la maneggiano con sicurezza, non siano del tutto soddisfatti nell’essere giudicati tramite un quiz! Forse chi ha studiato in modo superficiale e mnemonico potrebbe sperare in un buon risultato, magari affidandosi alla fortuna.
Ma veniamo a mio figlio Elie e ai tanti altri ragazzi come lui, che sono dotati di un buon ragionamento logico e si impegnano nello studio, ma sono anche caratterizzati da un profilo neurodivergente: il test a crocette può essere uno strumento utile per valutarli?
Negli ultimi tempi, i suoi esami sono strutturati con uno scritto a crocette seguito da un colloquio orale. Fortunatamente con l’orale (sebbene in inglese, altra sua croce personale!) dimostra sempre di conoscere molto bene la materia. Tuttavia la valutazione finale è una media tra il voto dello scritto e quello del colloquio. Questo significa che il risultato finale non riflette mai pienamente la sua reale padronanza della materia. Perché?
Gli studenti con DSA fanno fatica a interpretare correttamente le domande e le opzioni di risposta, soprattutto se le formulazioni sono lunghe o complesse. Le risposte errate sono spesso il risultato di una scarsa comprensione del testo piuttosto che di una reale mancanza di conoscenza. A volte la differenza tra due opzioni di risposta sta in una sottile variante linguistica, come l’introduzione di una negazione, che uno studente dislessico fatica a discriminare, soprattutto quando il tempo a disposizione è limitato. Ricordo, ad esempio, una verifica di fisica in cui diverse opzioni erano formulate con doppia negazione: la ragazza ha risposto tutto al contrario!
Anche gli studenti con ADHD potrebbero scegliere risposte sbagliate in modo impulsivo o senza riflettere abbastanza, a causa di difficoltà nel mantenere l'attenzione e nel concentrarsi su una domanda per il tempo necessario. Inoltre, potrebbero facilmente distrarsi di fronte ad opzioni simili e confondersi.
Le domande a scelta multipla limitano la possibilità per gli studenti di esprimere in modo completo e articolato ciò che sanno. Questo può penalizzare quegli studenti che, invece, sarebbero molto più abili nell'esprimersi oralmente o in un formato meno rigido, che non preveda la scelta tra risposte predefinite.
In conclusione, non avendo trovato nemmeno una categoria di studenti per cui questo tipo di prova consenta di dimostrare le proprie reali competenze, mi chiedo: le verifiche a crocette sono davvero utili solmente agli insegnanti? Loro si che risparmiano un bel po’ di tempo nella correzione!