Dislessia e apprendimento delle lingue
Il Punto di Paola - Lugano, 04 agosto 2024, 13:01
Le persone dislessiche sono destinate a fare fatica con le lingue straniere? Ecco una convinzione comune sulla quale è utile fare qualche riflessione. È noto a tutti e indiscutibile che molti studenti dislessici fanno fatica a scuola con le lingue seconde, tanto che alle scuole medie ad alcuni viene proposto addirittura l’esonero da queste materie (opzione molto discutibile e che crea poi non pochi problemi ai nostri ragazzi).
È altrettanto vero che esistono tanti dislessici bilingue o che parlano fluentemente più lingue. Mio marito è un esempio di poliglotta dislessico e disortografico: padroneggia perfettamente tre lingue e ne capisce qualche altra. Ha un orecchio invidiabile per tutti gli idiomi parlati. Scrive anche molto bene in tutte e tre le lingue che conosce meglio, se si chiude un occhio sull’ortografia!
La predisposizione per l’apprendimento delle lingue è una caratteristica personale e varia all’interno della popolazione DSA così come nella popolazione in generale. Purtroppo, anche le persone dislessiche con un buon orecchio per le lingue sono penalizzate nel loro della domenica apprendimento scolastico. Mio marito, osservando i nostri figli alle prese con lunghe liste di vocaboli e complicate regole grammaticali, commentava spesso che non avrebbe mai imparato una lingua in quel modo. Ha avuto la fortuna di viaggiare molto da piccolo e di essere esposto direttamente a più linguaggi, potendo così mettere a frutto le sue capacità uditive.
Indubbiamente l’apprendimento scolastico delle lingue straniere (specialmente quelle “opache” come il francese e l’inglese) mette a dura prova uno studente dislessico per molte ragioni.
Innanzitutto, il canale più utilizzato a scuola è quello visivo-verbale e il metodo è principalmente basato sulla letto-scrittura. La memorizzazione di molti vocaboli avulsi da un contesto reale costituisce un secondo ostacolo per molte persone con DSA. Inoltre, questi studenti hanno difficoltà ad applicare in modo automatico una serie di regole grammaticali, anche se studiate e conosciute. Mia figlia parla fluentemente in francese ma, quando l’insegnante le chiedeva di formulare una frase contenente più regole grammaticali, andava in tilt. Eppure quelle regole le utilizza correttamente nell’uso spontaneo della lingua. Altri ostacoli sono costituiti da molti esercizi di verifica, che spesso non sono affatto DSA friendly.
In conclusione, la predisposizione per l’apprendimento delle lingue è molto variabile tra le persone dislessiche. La dislessia non preclude la possibilità di apprendere le lingue straniere. Tuttavia, è fondamentale adottare metodi didattici flessibili e personalizzati, che tengano conto delle specificità di ciascuno studente.