Matematica e funzioni esecutive

Il Punto di Paola - Lugano, 05 maggio 2024, 11:20

Quando si eseguono esercizi matematici complessi, è necessario mettere in campo processi mentali adatti a pianificare, organizzare, tenere sotto controllo e valutare il proprio operato.
Innanzitutto, la memoria di lavoro è costantemente sollecitata. È necessario tenere a mente molte informazioni e contemporaneamente utilizzarle: tutti i passi del metodo risolutivo che si intende implementare, formule, risultati parziali e passaggi precedenti già eseguiti. Se la memoria di lavoro è poco efficiente, c’è il rischio di perdersi a metà percorso.

Come mai, nonostante abbia capito gli argomenti e mi sia esercitato molto, continuo ad avere difficoltà in matematica?<7p>

Attenzione: non è detto che si tratti di discalculia! Potrebbe essere dovuto alle funzioni esecutive: memoria di lavoro, controllo inibitorio e flessibilità cognitiva.

Quando si eseguono esercizi matematici complessi, è necessario mettere in campo processi mentali adatti a pianificare, organizzare, tenere sotto controllo e valutare il proprio operato.

Innanzitutto, la memoria di lavoro è costantemente sollecitata. È necessario tenere a mente molte informazioni e contemporaneamente utilizzarle: tutti i passi del metodo risolutivo che si intende implementare, formule, risultati parziali e passaggi precedenti già eseguiti. Se la memoria di lavoro è poco efficiente, c’è il rischio di perdersi a metà percorso.

Un controllo inibitorio insufficiente può generare comportamenti impulsivi che portano inevitabilmente a commettere molti errori “di distrazione”. Inoltre, le persone impulsive tendono a non dedicare il tempo necessario alla lettura delle consegne, alla definizione chiara degli obiettivi, alla pianificazione e al controllo. Si buttano semplicemente nell’esecuzione dell’esercizio.

La flessibilità cognitiva è la capacità di adattare il proprio pensiero a problemi nuovi e permette di guardare ogni situazione come diversa, evitando di agire in modo automatico e di rimanere fissati su modalità e strategie già acquisite. È una capacità fondamentale per imparare cose nuove, ma anche per poter generalizzare ciò che già si è appreso e applicarlo a contesti differenti.

Infine, chi ha difficoltà con le funzioni esecutive potrebbe avere problemi nel documentare chiaramente i passaggi eseguiti, nel monitorare e riflettere sul proprio operato e nell’autocorrezione.

In questi casi, obbligare i ragazzi a un allenamento intensivo su specifici argomenti non darà i risultati sperati e renderà questa bella materia sempre più antipatica. È necessario un percorso di educazione alla riflessione metacognitiva e all’applicazione di strategie esecutive specifiche, con una particolare attenzione alla qualità, e non alla quantità, dell’allenamento.